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La primavera è arrivata, è tempo di camminate in riva al mare

10 buoni motivi per camminare nella natura, oggi più che mai, per rigenerare anima e corpo e riconciliarsi con se stessi e con gli altri dopo un lungo periodo di isolamento. Favignana e le isole Egadi sono la meta ideale anche per chi cerca itinerari e percorsi per lunghe camminate.

Il cammino come vitamina naturale e antietà. Il decalogo della Compagnia dei Cammini
Per non soccombere all’ansia da COVID-19 e, più in generale, per vincenre ansie e preoccupazioni spesso irragionevoli, un antidoto antico ma sempre efficace è quello di immergersi nella natura e camminare per ritrovare equilibrio, disintossicarsi, calmare la paura e ritrovare sé stessi – spiega in un comunicato la Compagnia dei Cammini, associazione di turismo responsabile dedita al cammino lento.

“Staccare dalla vita quotidiana, allontanarsi dai media e dal tam tam delle notizie per iniziare un cammino rappresenta anche una vitamina naturale al pari di un buon integratore. Camminare, come dice lo scrittore e camminatore Bernard Ollivier, che ha cominciato a farlo a sessant’anni, è mille volte più efficace delle pillole miracolose, chi cammina sta meglio e fa retrocedere l’Alzheimer.”

La Compagnia dei Cammini, elenca 10 buone ragioni per intraprendere un cammino in questo momento storico e sempre, da soli, in gruppo o con la famiglia:

1. Camminare aiuta a liberare la mente dagli stress facendo emergere la soluzione ai problemi e a scaricare l’energia negativa accumulata in mesi di lavoro.

2. I viaggi a piedi sono utili per imparare a distinguere tra superfluo e necessario. Si scoprirà allora cos’è necessario e cosa si può evitare. Eliminando il superfluo dagli zaini e dalle menti tutto sarà più leggero.

3. Il camminare è un atto curativo in sé che predispone alla guarigione. Durante il cammino si ascolta il proprio corpo e si prende consapevolezza dei nodi da sciogliere.

4. In un momento in cui può essere più difficile prendere voli aerei, si può scegliere di camminare vicino casa, un modo meno impattante che può diventare una bella occasione per conoscere il territorio circostante e i paesi minori. Camminare vicino a casa è una delle grandi scoperte che possiamo fare ed è un modo semplice di iniziare il nostro cammino.

5. Il cammino ci insegna l’incontro: con le persone che vivono dove sto camminando, con la natura fuori e dentro di noi, l’incontro con chi vive in modo semplice, che ha tanto da insegnarci, l’incontro con i pastori, l’incontro con persone speciali che hanno avuto il coraggio di scelte di vita controcorrente.

6. Il cammino ci allena ad accettare gli imprevisti. Niente è irrimediabile e durante un cammino gli imprevisti sono all’ordine del giorno. Perdere un sentiero, arrivare col buio, non trovare viveri là dove ci si aspettava, sono imprevisti che spesso hanno qualcosa da insegnarci.

7. Camminare richiede un buono spirito d’adattamento che ci farà apprezzare esperienze che mai avremmo pensato (dormire una notte all’aperto, sotto la luna piena – per esempio – è una cosa che pensavo di non fare mai, e invece… ecco la magia!).

8. Non correre! Per scoprire la pace interiore della lentezza consapevole, si impara a camminare con passo lento, guardandosi intorno, perché c’è sempre un fiore nuovo, un insetto, un colore che ci stupiranno.

9. Come ogni cambiamento, l’inizio del nostro cammino può richiedere una crisi di passaggio. Può succedere che dopo tre giorni di cammino, quei tre giorni iniziali in cui il corpo e la mente piangono fuori le tossine per ripulirsi, il passaggio al nuovo stato di essere in movimento non sia indolore. Quando la prova viene superata ci si predispone per il nuovo stato di camminanti, e allora ecco che il nostro orizzonte si allarga, cominciamo a comunicare più in profondità con le persone che camminano con noi, i pensieri negativi lasciano il posto a pensieri più creativi, e il nostro essere esce dal dualismo corpo-mente per armonizzarsi in un tutt’uno più equilibrato.

10. Scoprire il silenzio! Durante il cammino si scopre anche la bellezza del silenzio, dell’ascoltare il proprio passo, il proprio respiro, i suoni della natura cui non prestiamo mai attenzione.

LIBERAMENTE TRATTO DA: http://www.mountainblog.it/

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